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15 lug 2025

Spaghetti al McDonald's? Quando il growth hacking incontra il caos

Analisi di un celebre fallimento di crescita accelerata

"La crescita senza direzione è solo caos."

Quando un hamburger incontra gli spaghetti

McDonald’s è sinonimo di hamburger, patatine e milkshake. Ma negli anni ha tentato di espandere la propria offerta per adattarsi ai gusti locali, introducendo, tra le altre cose, piatti di pasta come il McSpaghetti.

Una scelta che ha fatto sorridere alcuni, sollevare il sopracciglio ad altri, ma che merita un'analisi più approfondita, soprattutto per ciò che ci insegna su growth hacking, sperimentazione e localizzazione.

Una sfida da affrontare con il cucchiaio

Il colosso americano del fast food si trovava di fronte a una doppia sfida:

  • adattare la propria offerta a mercati con preferenze culinarie differenti,
  • incrementare le vendite al di fuori del core business (hamburger e affini).

La soluzione? Un esperimento. Una di quelle idee che piacciono tanto al mondo del marketing sperimentale: introdurre un piatto di pasta. Ma non ovunque. E non subito.

Strategia: annunciare senza servire

Il McSpaghetti nasce da una strategia di test invisibile. McDonald’s ha aggiunto il prodotto al menu in alcuni punti vendita selezionati senza però avere la reale capacità di servirlo.

Il trucco? Quando un cliente chiedeva il piatto, il personale si scusava spiegando che al momento non era disponibile, offrendo in cambio un buono sconto per un panino. Un gesto gentile, ma soprattutto una tecnica efficace per raccogliere dati senza costi operativi.

Un esperimento intelligente

Questo approccio ha permesso a McDonald's di:

  • valutare l'interesse reale del pubblico per il nuovo prodotto,
  • misurare la risposta in diversi contesti culturali,
  • evitare perdite economiche legate a una produzione non testata,
  • ottenere feedback preziosi senza rischi industriali.

In sostanza, una validazione rapida (e poco costosa) in perfetto stile growth hacking.

Il rilascio ufficiale nelle Filippine

Dopo il test, le Filippine sono risultate il mercato ideale per il lancio effettivo. Lì, la pasta con salsa dolce e hotdog è un piatto comune. McDonald's ha quindi integrato il McSpaghetti nel menu locale in modo stabile, riscuotendo un buon successo.

Un caso raro in cui un test di mercato condotto senza prodotto ha portato a una decisione ben informata.

Crescita misurata e localizzata

Il McSpaghetti ha ottenuto successo moderato dove il piatto incontrava gusti locali (come nelle Filippine), ma non ha funzionato in mercati occidentali, dove le aspettative sulla pasta sono molto diverse.

Il test invisibile ha evitato fallimenti pubblici e ha indirizzato la strategia verso un adattamento intelligente, invece che una replica cieca.

Impatto strategico

Questo esperimento ha avuto effetti importanti:

  • ha affinato la comprensione delle differenze culturali nei gusti alimentari,
  • ha introdotto un metodo di test preventivo utile per altre innovazioni di prodotto,
  • ha rafforzato la necessità di allineare la proposta gastronomica alla percezione del brand in ogni contesto.

Growth hacking intelligente: quando testare è meglio che produrre

Il caso McSpaghetti ci insegna che il growth hacking non deve essere una corsa alla novità, ma una strategia di validazione mirata. Annunciare un prodotto e misurare l’interesse, prima di produrlo, può salvare tempo, soldi e reputazione.

Serve visione. Serve metodo. E serve saper dire "non ancora".

Una lezione servita al dente

Il McSpaghetti non ha rivoluzionato il menu globale, ma ha lasciato un segno. È diventato un case study di crescita consapevole, sperimentazione rapida e rispetto per i contesti culturali.

Una forchettata di buon senso nel mondo affamato di innovazione.

Che sia un’idea, una curiosità, una sfida da affrontare, per noi non è mai “solo un contatto”.

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Promesso: niente automatismi, solo lamantini veri (con tastiera e cervello ben accesi).