Opificio Lamantini Anonimi
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29 lug 2025

Growth hacking sostenibile: strategie lente per successi duraturi

Unire crescita rapida e longevità nel business

"La velocità serve, ma il traguardo è la sostenibilità."

L’equivoco della crescita a tutti i costi

Crescere è bello. Crescere in fretta, sembra ancora meglio. E così ci siamo abituati a considerare la velocità un valore in sé, soprattutto nel mondo startup e digital. Ma cosa succede quando la fretta brucia risorse, logora i team e svuota il senso del progetto?

Il growth hacking, nato come filosofia agile e creativa per far decollare rapidamente un’idea, è spesso finito per essere confuso con una corsa ai numeri, dimenticando l’altro lato della medaglia: la sostenibilità.

Sostenibilità: una parola troppo importante per lasciarla solo all’ambiente

Parlare di sostenibilità nel contesto della crescita aziendale significa chiedersi: possiamo crescere senza esaurirci? Possiamo innovare senza svendere i valori? Possiamo costruire relazioni, e non solo metriche?

C’è una sostenibilità economica, che riguarda la tenuta del modello di business nel tempo. Una sostenibilità umana, che considera il benessere delle persone coinvolte. Una sostenibilità strategica, che chiede visione, pazienza e coerenza.

Il paradosso dell’hacker lento

Immaginiamo un growth hacker che non corre, ma cammina. Che osserva, ascolta, riflette. Sembra un controsenso? Forse. Ma è da qui che può nascere un nuovo paradigma.

Il growth hacker lento non rinuncia alla creatività, al test-and-learn, al mindset data-driven. Ma li applica con attenzione, mettendo al centro l’impatto e non solo l’incremento.

Strategie lente che funzionano

Ecco alcune leve di un growth hacking sostenibile:

  • Sperimentazione consapevole: testare sì, ma con un obiettivo chiaro e criteri etici. Non tutto ciò che funziona oggi porta valore domani.
  • Crescita relazionale: costruire community autentiche invece di inseguire vanity metrics. Le persone non sono numeri.
  • Design dell’esperienza: non basta attrarre utenti, serve costruire percorsi coerenti, utili e memorabili.
  • Validazione continua: ogni crescita deve essere confermata da feedback reali e non solo da dashboard luccicanti.
  • Tecnologia al servizio della cultura: scegliere strumenti che potenziano la collaborazione, non che sostituiscono il pensiero critico.

Esempi che ispirano (senza finti miracoli)

  • Un’app che riduce del 50% le notifiche per aumentare l’engagement.
  • Una startup che ha scelto di limitare la spesa pubblicitaria per investire nella formazione del customer support.
  • Un brand che ha rallentato il time-to-market per coinvolgere davvero i propri utenti nel processo di sviluppo.

La lentezza come scelta strategica

Essere lenti può sembrare una provocazione, in un’epoca dominata dalla performance. Ma in realtà è una forma di lucidità: ci permette di vedere meglio, decidere meglio, costruire meglio.

Un growth hacking sostenibile non rinuncia all’ambizione. Semplicemente, la misura su scala umana. Perché un’azienda che cresce davvero è quella che sa restare.

Che sia un’idea, una curiosità, una sfida da affrontare, per noi non è mai “solo un contatto”.

È l’inizio di una conversazione, magari davanti a un caffè, reale o virtuale che sia.

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Promesso: niente automatismi, solo lamantini veri (con tastiera e cervello ben accesi).