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04 giu 2025
“Adoro”: il branding secondo Emily Heyward
Come costruire brand che generano amore (e non solo vendite)

"I brand migliori non cercano di piacere a tutti, ma di diventare indispensabili per alcuni."

È difficile usare la parola "adoro" senza pensare a un amore irrazionale. Quel tipo di attaccamento che ti fa scegliere sempre la stessa marca di tè, anche se costa di più. O che ti fa difendere un brand come difenderesti un amico.

Emily Heyward, co-founder di Red Antler e mente brillante dietro alcuni dei brand più iconici della nuova generazione (vedi Casper o Allbirds), parte proprio da qui. Il suo libro "Adoro" non è solo una dichiarazione d'intenti, ma una vera guida su come costruire marchi che le persone scelgono e continuano a scegliere perché ci credono davvero.


Dalla transazione all'attrazione

C'è stato un tempo in cui bastava essere più visibili degli altri. Poi è arrivato il tempo in cui bisognava essere più convincenti. Ora siamo nell'era dell'attrazione: il valore percepito passa dal modo in cui le persone sentono un brand, prima ancora di provarlo.

Heyward lo spiega con lucidità disarmante: le persone comprano brand che parlano come loro, che condividono i loro valori e che li fanno sentire parte di qualcosa.

Tre principi chiave per farsi amare

Nel cuore di "Adoro" ci sono tre principi fondamentali:

  1. Essere chiari su chi si è: Un brand non deve cercare di piacere a tutti, ma deve essere riconoscibile e coerente. Le scelte di tono, di visual, di customer experience devono tutte raccontare la stessa storia.

  2. Costruire relazioni autentiche: Non è solo questione di comunicazione, ma di comportamento. Un brand che promette inclusività ma non lo pratica nei suoi processi interni tradisce il patto.

  3. Essere culturalmente rilevanti: Non basta cavalcare trend. Bisogna saper leggere il tempo in cui si vive e sintonizzarsi su ciò che conta davvero per il proprio pubblico.

Dalla mission alla conversazione

Uno degli aspetti più interessanti del libro è l'invito a pensare al brand come a una voce, non come a una missione incisa nel marmo. I brand che funzionano oggi sono quelli capaci di dialogare, di cambiare tono se serve, di rispondere in tempo reale.

Non è solo copywriting, è progettazione dell'interazione. E qui l'approccio di Heyward si fa radicalmente umano: le marche sono fatte di persone e devono parlare come tali.

Case study illuminanti (e un po' pop)

Emily Heyward non si limita alla teoria: racconta con generosità il dietro le quinte di brand come Casper, Hinge o Brandless. Mostra come ogni scelta sia frutto di una visione precisa, spesso controintuitiva.

Questi case study non sono lustrini, ma strumenti di lettura per comprendere cosa significa davvero posizionarsi nel 2025. Spoiler: non è una questione di parole giuste, ma di coraggio.

Un libro per chi?

"Adoro" non è solo per designer o marketer. È un testo utile per chiunque debba prendere decisioni su cosa comunicare, come comunicarlo, e perché farlo.

Che tu stia lanciando una startup o ripensando la comunicazione di un'azienda storica, questo libro ti aiuta a farti le domande giuste. E a capire che la vera differenza la fa la coerenza.

Che sia un’idea, una curiosità, una sfida da affrontare, per noi non è mai “solo un contatto”.

È l’inizio di una conversazione, magari davanti a un caffè, reale o virtuale che sia.

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Promesso: niente automatismi, solo lamantini veri (con tastiera e cervello ben accesi).